Tornare da scuola, smollare il sacco per terra, farmi una doccia e mettermene un altro sulle spalle per volare all'aeroporto pare un miracolo. In fondo non sono mai partita cosi di corsa e per cosi poco tempo negli ultimi 5 anni. Non so piu come si fa a non preparare nei dettagli e nell'attesa un bellissimo viaggio. Ma poi rifletto che non vado in viaggio, bensi torno a casa, a vedere come sta il mio cuoricino. La mia maghetta mi ha detto che senza il Nepal io vivo la vita con un vuoto nel cuore e nell'anima. E quindi eccomi qui a prendermi cura del mio stato psicofisico. La strada per Malpensa percorsa con il mio papà ha un che di familiare, il marciapiede delle partenze ha un che di familiare, il check in desk, la sala d'attesa, il sedile dell'aereo... È come se io abbia messo il pilota automatico. E con questa sciallanza, in 13 ore atterro a Kathmandu. Il volo è andato bene, l'attesa e le colonne di turisti pure. Non mi sembra possibile che siano già passat...