Sabato in valle

Un salamino, un bicchiere di vino bianco per un brindisi o solo per stare in tranquillità e silenzio per qualche minuto. Le piste di Campra con la neve che scende dal cielo. Il sole non si vede, sarà andato a cacciarsi chissà dove. Momenti di pace  in mezzo agli alberi e alcune chiacchiere con gli abitanti del posto. Niente maratona engadinese quest'anno, e lo dico con un brivido di malinconia. Ma non posso andare contro natura,  il mio piede non me lo permetterebbe. Vorrei fosse diverso ma non posso farci nulla e gioisco delle piccole cose del mio presente. Oggi alla fermata del treno ho visto amore nel fiore giallo di un uomo comprato da donare a chissà chi. Nello sguardo sognante degli occhi di una donna posati in quelli del suo compagno. Nella carezza di un bambino al suo cane. E per oggi mi basta così. Anche se mi rimbomba nella testa la scena degli asilanti di ieri sul bus "beccati" senza titolo di trasporto. Pagare? Non se lo sognano neppure e comunque i soldi non li hanno. E il controllore cosa puo fare? Chiamare la polizia o lasciarli andare. A loro la scelta. Da quando non ho più l'auto e mi sposto al lavoro in bus ho incontrato molta povertà e tristezza nei trasferimenti in bus. Ho visto molta gente povera, ubriaca, drogata, delirante.  Non tutti purtroppo stanno bene, la situazione sta cambiando e un povero in svizzera è ancora più povero di spirito che altrove. Ora torno alla mia chitarra per scacciare i demoni dei miei privilegi sociali.

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