Capanna Alzasca

Una gita di due giorni in capanna è proprio ciò che desidero fare per immergermi totalmente nelle nostre montagne ticinesi. La prima parte interessante è pianificare l'itinerario e tracciare il tragitto. Prendo in mano gli opuscoli della banca del Gottardo che illustrano meravigliosamente i laghetti delle valli ticinesi raggiungibili a piedi e li studio. Prendiamo un considerazione le valli Maggia (compresi Bavona e Lavizzara), Verzasca e Onsernone. Forse Robiei? Oppure i laghetti di Antabia? La capanna Alzasca con i suo laghetto e il collegamento con il lago Sascola catturano la nostra attenzione. Prepariamo il profilo della camminata, lo zainetto e poi andiamo a dormire. Domenica ci alziamo, salutiamo il papi e con la moto scendiamo le Centovalli e risaliamo la valle Maggia. Parcheggiamo a Someo e scendiamo al fiume. Superiamo il lungo ponte sul fiume e percorriamo il sentiero costeggiando la montagna fino all'entrata della Valle che porta all'alpe Soladina. Iniziamo l'ascesa di scalini e sassi. Le prime due ore spaccano le gambe ma ci regalano attimi di splendidi panorama sul bosco e sul pianoro della val maggia cosparso di pozze. Arrivati all' alpe Soladina compriamo il formaggio e ci concediamo un pic nic con prodotti locali e in compagnia degli asinelli. Il cielo minaccia acqua e ci mette fretta; riprendiamo il cammino con delle dorti gocce che precipitano sulla nostra testa. Ci mettiamo al riparo e poi riprendiamo la camminata. Poco piu avanti ci imbattiamo in una casetta che funge da ristoro e Angelo comanda un caffè. Una ragazzina dall'aria dolce prende la nostra comanda e ci parla in spagnolo. Il mio cuore accelera il ritmo e il mio orecchio pensa di aver sentito male. Sono talmente innamorata della lingua spagnola che la sento addirittura là dove non c'è. Starò forse sognando? Ebbene no, la bimbetta è spagnola e viene da Tenerife. Che ci farà in valle maggia?? Angelo a quel punto mi dice che anche il signore che gli ha venduto il formaggio parlava spagnolo. Cosa, cosa?? Ma sarà mai possibile? Felice di sentirmi ancora un po' in America latina prosegue il mio prregrinare. Altre 2 ore e 30 di marcia e giungiamo in capanna Alzasca. Ci accoglie una allegra combriccola di giovani che gestisce la capanna per una settimana. Ci intavoliamo e comandiamo birre e salametti e poi godiamo di una bella doccia calda e dell'ultimo sole della giornata. La pioggia è cessata e il cielo si è schiarito. Stare seduti sulla panchina a guardare la valle, il pascolo e la vegetazione è bellissimo e rilassante. La sera la passiamo cenando e chiacchierando con una coppia svizzero tedesca. Le mie orecchie improvvisamente si raddrizzano e captano altre onde spagnole. Sembra uno scherzo. Eppure non lo è. Cerco di ascoltare il discorso di 3 ragazzi svizzero tedeschi e capto che il quarto amico è colombiano. Non resisto e vado a parlargli. Sono curiosa di sapere la sua storia perché è sicuramente interessante. Fernando ha conosciuto uno dei 3 ragazzi svizzero tedeschi a Panama. Una signora vicina alla famiglia del ragazzo svizzero ha poi voluto conoscerlo e lo ha invitato in Svizzera per un corso di inglese. Si è molto affezionata a lui e gli ha chiesto di rimanere. Ora è oltre un anno che vive fisso a Zurigo. La sua storia mi ha molto emozionata e vedere quanto lui sia felice e fortunato di vivere qui ancor di più. 


La mattina di lunedi ci alziamo, sorseggiamo il panorama insieme alla nostra colazione. Alle 8 con i nostri scarponcini ai piedi partiamo per il laghetto Alzasca (raggiungibile in 20 minuti). Il suo colore è divino, i pini donano un tocco vivace e caldo. Non ci fermiamo e proseguiamo oltre ma il lago rimane nella nostra retina per almeno 40 minuti. Diventa sempre più piccolo mano a mano che saliamo verso il passo, ma la sia bellezza ci incanta da ogni angolazione. Dalla bocchetta al lago Sascola impieghiamo 40 minuti di cammino. La discesa è streta e difficile. Le ginocchia fanno fatica. Con lo sguardo volto al lago ci fermiamo a fare un aperitivo con formaggio pane e vino. Mentre piu tardi a bordo lago mangiamo un salametto e un po di frutta. Angelo si lancia nel lago rinfrescandosi completamente. Io ho incamerato freddo nel corso della mattinata e non mi va di prendere altro freddo. Assimiliamo la tranquilltà del luogo e proviamo a respirarla. Non ci rimane altro che ripartire e percorrere le 3 ore e mezzo che ci separano dal fondovalle. Saranno dure, stancanti e infinite. Già lo so. Arrivati a Cevio troviamo 2 signori tedeschi che gentilmente ci portano fino a Someo a recuperare la moto. Lasciamo la valle maggia ringraziandola per le meraviglie regalateci e torniamo nel mendrisiotto. 

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