Partenza per Istanbul
Il treno per Malpensa parte alle 7.33 mentre l'aereo per Istanbul alle ore 10.40. Nonostante la sveglia suoni all'alba, varco la porta del mio ostello di Istanbul alle 19.40, praticamente 12 ore dopo. Non so dire nemmeno io dove siano andate a finire quelle ore, ma qualche idea ce l'avrei: 2 ore di fuso orario e 2 ore di autobus oltre quelle di aereo.
Sull'aereo sonnecchio e guardo il film barbie, aimè. La bambolina si fa portavoce di molti messaggi importanti ma nonostante ciò non mi piace per nulla questo film. Il volo dura 2 ore e 15 minuti. Una volta atterrata vado subito a cercare informazioni riguardanti la compagnia di autobus Havaist. Trovo la maniera di fare il biglietto e la piattaforma di partenza. Il mezzo è moderno e pulito. Il bus parte alle 17 spaccate, quindi deduco che siamo ancora in Europa. Le temperature misurano 22 gradi ed il cielo è terso, facendo invidia al Ticino.Il traffico è molto intenso, anzi è proprio congestionato e noi ci muoviamo davvero lentamente. Ci impieghiamo 2 ore ad arrivare in centro a Piazza Taksim. Lungo il percorso ho potuto vedere delle moschee e capire che anche in Turchia è tempo di elezioni: ovunque ci sono appese delle gigantografie di politici. Il bus ferma la sua corsa in centro, finalmente ci siamo!Scendo i gradini del bus e annuso l'aria. Poi apro gli occhi e mi lascio invadere da questo nuova realtà. Ogni viaggio è una scoperta fuori e dentro di me.
Prendo il mio zainetto ed inizio a camminare in direzione opposta rispetto allo stadio Besiktas.
Inbocco delle stradine strette e dopo alcuni metri mi immetto sulla importante via pedonale: Istiklal Caddesi del quartiere di Beyoglu. Questa via Ottomana è allegra, vissuta e colma di negozi. Il tram rosso la percorre regolarmente.
Il quartiere con la torre di Galata è colmo di ristorantini, negozietti e bar.
Piazzo lo zaino all'ostello, faccio una doccia ed esco a vivere questa città al calar del sole. Percorro la discesa che porta al mare e attraverso il ponte fino all'altra sponda. Rientrando scopro che sotto il ponte c'è una via di ristorantini e vado a sbirciare. Amo questa città così viva, così attiva, così sicura e bella da morire. Sono bastate poche ore a conquistarmi completamente!
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