La gara... nel nucleo...
Sono seduta sul divano con la musica accesa. Improvvisamente mi rendo conto che c'è un gran vociare fuori dalla mia finestra. Mi avvicino alla luce e guardo fuori. Le scalinate della chiesa brulicano di bambini e giovanotti eccitati che saltellano nelle loro tute rosse e in quelle verdi. Mi appoggio alla finestra e con la mascella abbassata per lo stupore resto alcuni minuti ad osservare i loro movimenti in preda ad un'emozione intensa e passata. Questi erano i miei posti vent'anni fa... questi erano i miei eventi oltre vent'anni fa. Non vedevo l'ora del sabato per infilare le scarpe ai piedi e correre sulle strade asfaltate delle cittadine del ticino. Quando correvo dimenticavo tutto e mi sentivo bene, quando mi applaudivano io mi sentivo amata ed importante, quando volavo mi sentivo libera e quell'emozione mi riempiva d'amore. La staffetta del magnifico borgo era anche più speciale delle altre, perchè tra il pubblico vedevo il viso della mia dolce nonnina che mi incitava e che si preoccupava per me all'arrivo perché pensava mi fossi stancata troppo. Sono le piccole gioie, quelle che mi hanno regalato ricordi meravigliosi del passato di adolescente. E ora sono alla finestra, e vedo questo spettacolo da casa mia. Chi avrebbe mai pensato che sarei stata qui, dopo tutta quest'acqua passata sotto i ponti. Spero che queste leggiadre gazzelle possano vivere momenti intensi e ritrocarsi fra molti anni con le mie stesse forti emozioni. Buona corsa ragazzi, buona corsa!
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