Cappadocia giorno 5: tour
Il tour in mongolfiera è terminato e sono solo le 8 del mattino. Che faccio? Mi trovo a Göreme seduta su una panchin. Contatto il capo di un'agenzia che ho conosciuto ieri e gli chiedo se mi posso aggregare ad un tour che parte alle 9.30. Risponde affermativamente e mi attivo. Il gruppo di persone con le quali passerò la giornata sono 15. Tra di loro c'è una coppia colombiana che vive a Roma, una coppia dal Brasile e una famiglia che parla 4 lingue mischiandole continuamente (francese, tedesco, portoghese e spagnolo).
Pronti partenza e via. Si inizia dai punti panoramici su Gõreme e poi sulla valle dei piccioni. I piccioni sono stati tradizionalmente usati come fonte di cibo e fertilizzante in Cappadocia. Così, ovunque ci fosse spazio, venivano praticati dei piccoli fori nei muri per permettergli di posarsi e vivere. Nei vari punti panoramici ci sono dei selfie point con panchine,altalene, divani, alberi con appesi centinaia di occhi turchi (contro la malasorte) e in ogni paese ci sono meravigliose terrazze con soggiorni all'aperyo dove rilassarsi seduti a terra tra i cuscini.
Passiamo poi a visitare una gioielleria, le pietre preziose sono molto famose in questa zona della Turchia e un emporio con tantissimi prodotti tipici tra cui i lukum (quadratini dolci di sapori diversi), baklava, creme varie e profumi.
Per pranzo la nostra guida ci porta a Ihlara canyon, dei dintorni vediamo poco, ma la zona sul fiume dove mangiamo è molto bella e rilassante. In questa zona che si trova a 1 ora da Neveshir ci sono alte montagne con la neve. Qui non si scia ma in altre zone della Turchia ci sono degli impianti sciistici.
Dopo pranzo andiamo a vedere il Nar lake, che è un lago creatosi nel cratere di un vulcano. In Cappadocia ci sono diversi vulcani. Sono state le eruzioni che hanno ricoperto di cenere e fango l'antico altopiano di Ürgüp circa 30 milioni di anni fa a fornire la materia prima della zona: il tufo, formato da cenere vulcanica compressa. Da allora l'erosione ha agito su questa pietra morbida modellando le valli e le curiose formazioni rocciose dette camini delle fate.
Terminiamo il nostro giro alla Città sotterranea di Derinkuyu.
Questo incredibile sito archeologico è stato casualmente scoperto nel 1963 da un abitante del luogo, durante i lavori di ristrutturazione della sua casa.
Ciò che si è trovato di fronte è stato un passaggio misterioso: un intricato labirinto di grotte e cunicoli che si estendeva per oltre 85 metri di profondità nel ventre della terra.
Una vera e propria metropoli, interamente scavata a mano nel settimo secolo a.C.
La città sotterranea di Derinkuyu è stata costruita con l’intento di offrire protezione ai suoi abitanti durante periodi di guerra e persecuzioni religiose.
Questo straordinario complesso poteva ospitare circa 20.000 persone ed era dotato di imponenti porte di pietra per impedire l’accesso ai nemici.
Inoltre, grazie a un geniale sistema di ventilazione e a un pozzo d’acqua potabile, garantiva il sostentamento necessario a tutti i suoi cittadini.
All’interno delle sue mura si trovavano cucine, camere da letto, magazzini per lo stoccaggio degli alimenti, nonché una scuola, una chiesa e una cantina per la produzione di vino e olio.
Era persino presente un’adeguata quantità di bestiame per garantire l’autosufficienza dell’intera popolazione.
Derinkuyu era un tempo collegata ad altre città sotterranee tramite lunghi tunnel, ma la sua origine e la civiltà che l’ha costruita rimangono ancora un mistero.
Nonostante gli archeologi abbiano esplorato circa 20 livelli sotterranei, solo otto di essi sono attualmente aperti al pubblico.
Che meraviglia di visita, interessantissima. Certo che non è un luogo adatto a chi soffre di claustrofobia. Noi siamo scesi di 7 piani in cunicoli bassi e stretti.
Dopo un assetante succo di arancia e melograno il nostro autista ci riporta a Göreme dove mangio un boccone e poi rientro in bus a Nar. Giornata molto bella ed intensa.
Commenti
Posta un commento