Primo giorno ad Istanbul
Questa mattina dedico il mio tempo alla visita del quartiere di Sultanahmet.
Scendo dal letto alle 8 e mi fiondo alla fermata del tramvia per arrivare velocemente al Topkapi Palace. Camminare sarebbe la seconda opzione ma io preferisco muovermi rapidamente. Il palazzo apre alle 9 ed io alle 8.45 sono già davanti ai suoi cancelli. Compro il pass per i musei di Istanbul, richiedo l'audioguida e poi inizio la mia visita dalla zona del palazzo chiamata harem.
Il significato letterale della parola harem è intimo. Questo luogo aveva 300 camere, numerose terme, 2 moschee e un ospedale per sole donne. Ci vivevano il sultano Ahmet III, la famiglia e fu completato nel sedicesimo secolo. Solo una concubina chiamata "Hurem" riuscì a sposare il sultano.
Visito diverse aree dell'harem: la zona degli eunuchi (responsabili della sicurezza), la zona delle concubine, la zona dove abitava la madre del sultano, la zona dei villini e dei bagni turchi. Poi passo a vedere la Sala delle udienze, la Biblioteca, il Palazzo Fathi che è uno dei piu antichi. All'interno di questa ala sono esposti i tesori dorati e incastonati di gemme appartenuti al sultano. Vi era una grande opulenza in questo Regno ottomano.
La mia visita prosegue con la Sala privata del sultano, la sala delle reliquie, il padiglione di Mustafa in legno situato nel giardino, la sala di circoncisione dei principi, il villino di Baghdad con le decorazioni in madreperla e il palazzo del consiglio imperiale. La visita di questo sontuoso palazzo ha ripagato completamente il mio viaggio ad Istanbul.
All'interno della stessa area turistica si può visitare anche Hagia Eirene, la chiesa bizantina commissionata da Giustiniano nel 540.
Soddisfatta per ciò che ho visto e che mi ha riempito il cuore scorrazzo per la piazza dove si ergeva un tempo l'ippodromo. Oggi avevo pianificato di visitare la grandiosa Agia Sofia, la moschea regina delle moschee ma c'è tantissima coda quindi desisto. Passo quindi a dare un'occhiata alla fila per entrare alla Moschea blu (le maioliche blu di Íznik ornano il suo interno). C'è tanta gente ma decido comunque di mettermi in fila. Dopo 40 minuti sono davanti alla porta della moschea e un tizio dice che non possiamo entrare perché è tempo di preghiera.... uuuuuuffi!
Torno dopo? Ci provo! Mi dirigo quindi al Gran Bazaar e rimango molto sorpresa dall'architettura, modernità e pulizia di questo mercato. Compro alcuni souvenirs e poi riprovo ad entrare alla moschea blu. Ce la faccio per un soffio perché di nuovo stava per chiudere per l'ennesima preghiera giornaliera.
La mia camminata veloce mi porta poi alla piccola Aya Sofia e alla moschea Sokullu Mahmed Pasa.
E termino il mio giro di visita entrando nei sotterranei della piazza e visitando la cisterna bizantina. Fu fatta costruire dall'imperatore Giustiniano nel 532. È caratterizzata da 336 colonne in marmo e granito. In origine la cisterna fu progettata per servire il Grande Palazzo di Bisanzio e accumulava le acque trasportate lungo 20 km di acquedotto da un bacino idrico nei pressi del Mar Nero. Cadde in disuso e venne riscoperta nel 1545. Due colonne sono sostenute da blocchi scolpiti a forma di testa di Medusa.
A pranzo mangio all'Ortaklar kebap un piatto veggie e hummus. Mentre alla sera mangio in un ristorantino vicino all'ostello e poi giro per il centro attorniata da molta gente ed allegria.
Curiosità: la città è stracolma di gatti!! Ma come mai???
Questa mattina dedico il mio tempo alla visita del quartiere di Sultanahmet.
Scendo dal letto alle 8 e mi fiondo alla fermata del tramvia per arrivare velocemente al Topkapi Palace. Camminare sarebbe la seconda opzione ma io preferisco muovermi rapidamente. Il palazzo apre alle 9 ed io alle 8.45 sono già davanti ai suoi cancelli. Compro il pass per i musei di Istanbul, richiedo l'audioguida e poi inizio la mia visita dalla zona del palazzo chiamata harem.
Il significato letterale della parola harem è intimo. Questo luogo aveva 300 camere, numerose terme, 2 moschee e un ospedale per sole donne. Ci vivevano il sultano Ahmet III, la famiglia e fu completato nel sedicesimo secolo. Solo una concubina chiamata "Hurem" riuscì a sposare il sultano.
Visito diverse aree dell'harem: la zona degli eunuchi (responsabili della sicurezza), la zona delle concubine, la zona dove abitava la madre del sultano, la zona dei villini e dei bagni turchi. Poi passo a vedere la Sala delle udienze, la Biblioteca, il Palazzo Fathi che è uno dei piu antichi. All'interno di questa ala sono esposti i tesori dorati e incastonati di gemme appartenuti al sultano. Vi era una grande opulenza in questo Regno ottomano.
La mia visita prosegue con la Sala privata del sultano, la sala delle reliquie, il padiglione di Mustafa in legno situato nel giardino, la sala di circoncisione dei principi, il villino di Baghdad con le decorazioni in madreperla e il palazzo del consiglio imperiale. La visita di questo sontuoso palazzo ha ripagato completamente il mio viaggio ad Istanbul.
All'interno della stessa area turistica si può visitare anche Hagia Eirene, la chiesa bizantina commissionata da Giustiniano nel 540.
Soddisfatta per ciò che ho visto e che mi ha riempito il cuore scorrazzo per la piazza dove si ergeva un tempo l'ippodromo. Oggi avevo pianificato di visitare la grandiosa Agia Sofia, la moschea regina delle moschee ma c'è tantissima coda quindi desisto. Passo quindi a dare un'occhiata alla fila per entrare alla Moschea blu (le maioliche blu di Íznik ornano il suo interno). C'è tanta gente ma decido comunque di mettermi in fila. Dopo 40 minuti sono davanti alla porta della moschea e un tizio dice che non possiamo entrare perché è tempo di preghiera.... uuuuuuffi!
Torno dopo? Ci provo! Mi dirigo quindi al Gran Bazaar e rimango molto sorpresa dall'architettura, modernità e pulizia di questo mercato. Compro alcuni souvenirs e poi riprovo ad entrare alla moschea blu. Ce la faccio per un soffio perché di nuovo stava per chiudere per l'ennesima preghiera giornaliera.
La mia camminata veloce mi porta poi alla piccola Aya Sofia e alla moschea Sokullu Mahmed Pasa.
E termino il mio giro di visita entrando nei sotterranei della piazza e visitando la cisterna bizantina. Fu fatta costruire dall'imperatore Giustiniano nel 532. È caratterizzata da 336 colonne in marmo e granito. In origine la cisterna fu progettata per servire il Grande Palazzo di Bisanzio e accumulava le acque trasportate lungo 20 km di acquedotto da un bacino idrico nei pressi del Mar Nero. Cadde in disuso e venne riscoperta nel 1545. Due colonne sono sostenute da blocchi scolpiti a forma di testa di Medusa.
A pranzo mangio all'Ortaklar kebap un piatto veggie e hummus. Mentre alla sera mangio in un ristorantino vicino all'ostello e poi giro per il centro attorniata da molta gente ed allegria.
Curiosità: la città è stracolma di gatti!! Ma come mai???
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