26 luglio- Copenaghen

 Non dormiamo molto a causa dell'evacuazione, ma alle 8 ci alziamo. Andiamo in centro, facciamo velocemente colazione in un baretto brasiliano e poi andiamo a Nyhavn a prendere la barca per fare il giro di 1 ora sui canali (particolarità di Copenaghen). La temperatura è gradevole ma tendenzialmente fresca. Il vento imperversa. Il sole fa capolino dalle nuvole per poi sparire.

Una volta scesi dalla barca ci dirigiamo a piedi lungo il quay a vedere la famosa sirenetta. La statua è presa d'assalto ma questo era abbastanza prevedibile. Passiamo poi dalla zona militare a pianta pentagonale attorniata da un fossato chiamata Kastelett e rientriamo nella zona centrale della città.
Il giro centro commerciale attira la nostra attenzione im quanto contenitore di una vasta gamma di prodotti in ceramica. Facciamo un giretto tra i suoi scaffali e poi Dani ed io ci separiamo ed ognuno va a visitare la parte di città che preferisce. Io mi dedico conpletamente alla via dello shopping ma non prima di avere bevuto un buonissimo Succo e aver mangiato un wrap al salmone.
La via Sorget è piena di gente che passeghia felicemente. Si fa fatica a muoversi e tutta questa gente crea una sensazione di vertigine dopo le verdi praterie e scogliere delle Faroe. Compro alcune cosucce e rientro in hotel. Chiaramente, visto che questo hotel porta iella, doveva succedere di nuovo qualcosa.  La tessera della mia camera è smagnetizzata. Devo quindi mettermi in fila per 30 minuti e attendere. Qui si impara l'arte della pazienza.
Riposo in camera, preparo la valigia e alle 19.30 vado fuori a cena. Trovo uno squisito ristorante indiano e la mia mente non può che tornare a rivivere i molteplici ricordi dei miei viaggi meravigliosi in India. Quanta dolcezza, quanti sapori, quanti sorrisi, quanto cuore. Al mio tavolo cena una signora anche lei sola. Esco dal ristorante e mi prende una grande voglia di camminare, di esplorare, di vivere la città al tramonto. Metto le cuffie alle orecchie e alle note dei Door io trotterello allegramente per la città. Le luci si affievoliscono e mi invade la calma e la  magia della notte. Avevo dimenticato cosa significasse vedere il cielo tingersi di blu, poi di grigio e poi di nero. Credo di non essere una persona che vorrebbe vivere dove d'estate c'è luce 20 ore e dove l'inverno ha luce per 4 ore.
E cosa manca a questa giornata a Copenaghen? Beh direi l'appuntamento fisso delle 3 di notte nel nostro albergo. Alcuni ragazzi ubriachi iniziano a correre a ridere e a urlare nella stanza accanto alla nostra e in corridoio...

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