La corsa

Nel mese di marzo mi decido, nel mese di aprile mi iscrivo. Ci possono volere solo pochi minuti per aderire alla manifestazione, mentre i mesi di preparazione sono molti. L'impresa parte per gioco, per mano di un'amica, e prosegue subito a grandi falcate. Ho sempre avuto l'amore per le imprese titaniche, per lo sterrato, per l'asfalto. Nella mia vita l'importante è sempre stato correre, sfogarmi, non pensare, liberarmi. All'età di 5 anni ho cominciato a correre per la società del mio paese. Adoravo sentire i muscoli lavorare, il fiato affannarsi e adoravo sfidare il mio corpo. Ho corso per anni, con gioia e passione, con sorrisi e pianti. Ho corso da atleta mezzofondista e poi ho iniziato a correre dietro ad un pallone. Poi ho corso sul sellino di una bicicletta e infine ho corso in giro per il mondo. La mia vita è sempre stata caratterizzata dai passi, dal movimento, dal cambiamento e dal sudore. Non è sempre stato facile stare a galla, ma l'ho potuto fare grazie allo sport e alle emozioni forti che mi regalava. Una volta entrata nel mondo del lavoro mi sono dedicata di più ai viaggi ed ho potuto vivere anni di vagabondaggio interiore ed esteriore. Sono stati periodi di pura follia, libertà e condivisione. Ho alternato momenti di eremitaggio selvaggio ad altri in cui ho conosciuto anime chiare che ancora oggi fanno parte della mia vita. Ho cambiato il mio approccio alla vita, ho smussato gli angoli e ho provato ad essere felice, nonostante tutto, e a tutti i costi. In quegli anni non correvo più. Sentivo la necessità di assaporare me stessa in maniera lenta, priva di qualunque agonismo. La corsa non mi è mancata in quel periodo, ma poi ho avuto la fortuna di poter ricominciare a correre. Ho riscoperto ciò che mi regalava la corsa e la sensazione di leggerezza ad essa annessa. Sono uscita traballante da un infortunio, con la convinzione di non poter più indossare le scarpe da jogging. Le sedute di terapia mi sono servite ma non a ristabilirmi del tutto. Ho pensato di dedicarmi ad altro, ma poi ho iniziato a correre un pochino, e poi di più e poi tanto, fino ad arrivare a sforzare la caviglia senza sentirne più il dolore. Sono stati mesi di fatica, di ore di sonno perse, di chiometri percorsi, ma consapevole di fare ciò che amo. Mi sono allenata per 7 mese e ora sono pronta a salire il gradino dell'aeromobile per volare  a New York. La maratona mi aspetta ed io sono pronta ad inalare ogni centimetro dell'empatia della grande metropoli americana. Indosserò le mie scarpine blu ed insieme ad altre 60 mila persone morderò l'asfalto per oltre 4 ore. Ready for it, Go for it Elo!

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