Day 1: Lukla - Phakding

Dopo aver atteso inutilmente per 9 ore che l'aereoporto di Lukla aprisse, alle 16 esausti ci siamo diretti all'hotel prenotato da L.B. ho dovuto dividere la stanza con una ragazza russa perché altrimenti non aveva dove dormire. Mi sono lavata di dosso il sudore e la frustrazione della giornata e mi sono sdraiata a letto, o per meglio dire su un asse di legno, e ho atteso l'ora della cena. Per riempire lo stomaco ho deciso di buttarmi su degli involtini tibetani chiamati momo, ripieni di verdura. La sala da pranzo era molto spartana e umile. Accanto a me si sono seduti due ragazzi francesi e di fronte a me la tipa russa e un uomo di Hong Kong che sembrava uscito da un fumetto. Abbiamo cenato al ritmo di battute e risate e verso la fine della serata ho legato con i due ragazzi francesi che erano molto simpatici. Loro non parlavano molto inglese quindi era tutto più semplice se io parlavo francese. Alle 9 siamo filati tutti a letto dandoci appuntamento per l'indomani all'aeroporto.

Mi alzo alle 5.20, chiudo il sacco e insieme alla mia guida raggiungiamo l'aereoporto. Sembra che oggi non ci siano problemi di volo, anche se le nuvole sono molte. Strano ma vero, dopo meno di 30 minuti ho gia in mano il mio biglietto e posso dirigermi al "controllo di sicurezza". Una signorina mi ispeziona velicemente ed eccomi bel giardino che dà sulla pista di atterraggio. I voli non mancano ma non è mai il nostro turno. Ho paura di rimanere a terra un altro giorno, sarebbe devastantemente noioso! Poi pero chiamano a voce il nostro volo e saliamo sul 15 posti. Ci consigliano di sederci su uno dei sedili posti sul lato sinistro perché si vedono le montagne. Ian e Alexander siedono davanti a me, L.B. al mio fianco. Sono molto emozionata. Le eliche iniziano a girare ed il velivolo si muove. La cabina di pilotaggio è a vista. Prendiamo il volo e passiamo sopra le colline della zona. Voliamo abbastanza basso ed il volo dura solo 20 minuti. L'atterraggio su una delle 10 piste più pericolose al mondo si è rivelato bello intenso. La pista e cortissima e al termine ei essa si innalza un muro montagnoso. Che brividi!
Come descrivere questo aeroporto? Non saprei, credo che sia più facile con una foto. Attraversiamo il cemento che ci ospita e arriviamo al ritiro bagagli. Carichiamo sulle spalle il nostro sacco e ci avviamo lungo il percorso a piedi. La gente è moltissima, ma l'abbraccio delle montagne è comunque forte.
Lukla ospita molti hotel, molte case dove mangiare e moltissimi negozi. Se hai bisogno di comprare qualsiasi cosa qui la trovi. Gli odori sobo quelli intensi già vissuti negli altri trekking e mi fanno volare al passato. Ci fermiamo a fare colazione nonostante io fremi per poter partire e finalmente camminare. I die ragazzi francesi per due giorni faranno il nostro stesso percorso quindi staranno con noi. Mangiamo una super Omlette, paghiamo il permesso per entrare nel parco nazionale e finalmente partiamo. Camminiamo sun un sentiero che scende e poi sale per 3 orette. Attraversiamo fiumi sospesi su ponti di ferro e tibetani, attraversiamo colorati villaggi e passiamo accanto a bellissimi chorten buddisti e preghiere buddiste dipinte su enormi massi. Qui si respira davvero il Nepal che tanto amo. Che gioia essere di nuovo qui, che fortuna!
Alle 12.30 raggiungiamo la guesthouse e pranziamo. Nel pomeriggio, liberi dal peso del sacco da montagna, saliamo al bel monastero buddista situato in altura e lo visitiamo. Questo momento di raccoglimento ci piace molto,nonostante le stanze interne del luogo di culto siano soggette a ristrutturazioni. La vista sulla vallata è molto bella. 

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