Alle 2.30 suona il telefono della stanza per fare in modo che io mi svegli. Mi cambio, chiudo lo zaino e scendo all bancone dell'accettazione. Consegno le chiavi, saluto il guardiano di notte ed esco in strada. Non mi sembra di essere a Kathmandu: tutto tace, non c'e traffico. Per forza... è piena notte! Saluto L.B. con un grande abbraccio e ci aggiorniamo rapidamente su come abbiamo vissuto le nostre vite nell'ultimo anno. Il nostro trasporto nel frattempo arriva e saltiamo sul camioncino. È in perfetto orario, se non addirittura in anticipo. Ha dell'incredibile. Provo ad assopirmi con il movimento dolce delle ruote sull'asfalto ma il mio cervello è sveglio e pensa. Mi godo il buio, la strada deserta e mi sento gia un po' nel mood del trekking. Verso le 5 del mattino il cielo si rischiara e la mia testa esausta si lascia andare all'indietro cercando come appoggio il finestrino. Alle 6 arriviamo all'aereoporto e in quel momento ero ancora elettrizzata ed esaltata per l'imminente volo. Non sapevo cosa mi attendeva. La prima stranezza è stata la stanza del check-in... un magazzino di farina e grano con una porta e una saracinesca, grande più o meno 3 metri per 3 metri munito di bilancia. Nessun computer, un bancone e due signori. Le guide alla rinfusa si sono piazzate davanti al bancone porgendo i documenti di viaggio dei loro clienti. Per capire quanto efficiente fosse il lavoro dei due uomini basta dire che alle 8.30 la mia guida non aveva fatto ancora il check-in. Alle 9 avevo finalmente il mio biglietto in mano ma l'aereoporto di Lukla è stato chiuso per poca visibilita. Sono stravolta per il poco sonno della notte, per il viaggio in auto e per il caldo che inizia a fare. Ma quante ore dovremo stare qui accampati? Nessuno lo sa... ovviamente... questo è il Nepal. Inoltre un aereo atterrato poco prima della chiusura della linea aerea ha fatto un atterraggio di fortuna. Quindi è chiaro che oggi non partiremo, pertanto perché dobbiamo stare qui tutti sotto il sole cocente a distruggere corpo e umore? Mistero... Ma per lo meno la mia guida ha l'accortezza di andarmi a cercare una stanza di hotel. Ora sto pranzando con noodles istantanee e fra poco riprovo ad ingannare il tempo leggendo. Sono esausta. E pensare che potevo essere nella vegetazione a camminare...
Cappadocia: il volo
Sono molto emozionata e dormo poco. Ad un certo punto sento sbattacchiare ripetutamente la finestra e realizzo che c'è vento. Penso alla mongolfiera che va e che non torna più. Diciamo che ho un po' di timore; io sto meglio con i piedi ben piantati a terra. Detto questo ammetto di amare tremendamente alzarmi all'alba! Tutto tace, tutto è immobile, c'è buio. Alle 4.15 suona la sveglia e alle 4.20 mi bussano alla porta: il mio bus è arrivato a prendermi con 15 minuti di anticipo! Il mio cervello è ancora con Morfeo. Un attimooooooo che mi preparo. Che stress, pure in vacanza! Il bus transfer mi porta all'ufficio Turquaz Balloon e lì c'è la possibilità di fare una leggera colazione. Dopo 45 minuti di attesa il nostro staff di terra ci comunica che è arrivato il momento di partire per raggiungere il luogo dove la magia prenderà il volo. Si tratta di pura magia, di pura e grande magia. Sinonimo? La parola magia, c'è solo quella! Il volo in mongolfiera parte al...
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