Il treno

Mi trovo sul treno. È un mezzo di trasporto che sono tornata ad amare dopo i lontani anni dell'università, durante i quali lo usavo molto. Mi siedo e mi lascio cullare dal suo movimento liscio ma dentellato. Posso chiudere gli occhi e sognare, posso leggere, posso sorridere ai miei vicini, posso ascoltare musica. Forse mi aspettavo che mi sarebbe mancata l'auto ma non è così. Paradossalmente sono più libera ora che non ce l'ho. Anzi mi dovrei correggere, non sono più libera perché mi limita non averla ma mi sento più libera. Incontro tanti sguardi, regalo sorrisi, scambio molte parole, mi muovo lentamente. Assaporo il tempo, me lo gusto, lo faccio mio e lo cullo nel mio cuore. L'attesa del treno, il tragitto a piedi, il tempo che scorre quando sono seduta su una panchina ad attendere un bus sono un regalo grande. Sono momenti immobili, dove vedo la semplicità di un viso, di un abbraccio, dove vedo la vita quotidiana della gente, fatta del nulla caricato di significato.  Amo stare tra la gente e guardare. Amo incontrare persone che non vedo da anni. Amo parlare con persone nuove. Amo vagare per chilometri senza meta. Amo la magia dell'improvvisazione. In questo istante potrei decidere per l'istante dopo. Nessuno può contestare. Io sono libera di ballare, correre e cantare in ogni momento. Cosa ne sarà di me? Cosa mi attende? Non so cosa ci sarà oltre quella siepe, oltre quel cancello, oltre quel muro. So solo che lo prenderò con tutta la forza che possiedo. Non esiste nulla che potrà frapporsi tra me e il mio futuro. Nulla.

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