Stanattina finalmente mi posso alzare con comodo alle 8 e fare colazione leggendo un libro. Sono 3 settimane che i ritmi di levataccia sono abbastanza rigidi. Rientrare a scuola e alzarmi alle 6 non mi disturberà particolarmente, ne sono abituata. Oggi avrei la possibilità di fare un giro per i villaggi di etnia Zafimaniri ma il costo è davvero molto elevato. Affrontare una trasferta in auto privata da sola costa tanto. L'alternativa sarebbe di fare un giro per le colline circostanti con una guida e visitare degli atelier del legno. La realtà è che non ne ho proprio voglia, pertanto poltrisco fino alle 12 in albergo e poi esco a fare un giro. Prendo la via larga  per andare alla stazione dei bus e il mio receptionist mi rincorre dicendomi che sto sbagliando strada. Io gli spiego che ho solo il desiderio di fare un altro sentiero rispetto al solito per vedere un differente scorcio di paesaggio. Mi guarda come se fossi pazza e poi mi sorride. Mi avventuro tra le case, lungo le terrazze coltivate, supero ponti e mi inerpico sulla strada di rientro in città. Arrivo alla stazione dei bus e cerco un baracchino che mi venda il biglietto per Tana per domani. Lo trovo e velocemente acquisto il passaggio. Una volta terminata l'operazione cammino verso la periferia e osservo la gente, le case colorate, i mercatini di frutta e una lotta di galli con scommessa al seguito. Quando sono stanca di camminare ritorno sui miei passi e vado a visitare il mercato di souvenirs. Mi mancano ancora alcuni oggettini da comprare e poi posso dirmi soddisfatta dei 6 chili di vacanza extra che porterò a casa. Il legno è sempre affascinante e la sua oggettistica lo è ancora di più. Come ultima sosta mi fermo dal mio amico di ieri, ci tengo a salutarlo visto che e stato così gentile con me, ma non c'è. Aimè è già andati via, lascio detto che sono passata. Compro delle scatolette in legno nel suo negozio e poi rientro all'hotel. Mi sembra di essere nel film thriller "vacancy", dove l'hotel è deserto e succedono cose strane. Il mio hotel è ancora deserto ma i ragazzi che ci lavorano sono davvero gentili. Mi fermo ad osservarli giocare a calcio e poi insieme giochiamo a pétanque(bocce). Per cena mangio il mio solito piattino di pesce con verdure ma miracolosamente arriva un giovanotto a fare quattro chiacchiere con me. Lui è franco-colombiano e sta viaggiando in Madagascar per lavoro: compra gemme preziose. Mi racconta un po' del suo lavoro e della sua vita. Beviamo qualcosina insieme e poi andiamo a dormire.

Commenti

Post popolari in questo blog

Cappadocia: il volo

Partenza per Istanbul