Parco nazionale Andringitra e base camp
Questa è stata la giornata più spettacolare del mio intero viaggio in Madagascar. A renderla così speciale è stata la somma di molte circostanze favorevoli. Innanzitutto partiamo io e il mio portatore alle 6 di stamattina e lungo la strada incontro i bambini che vanno a scuola, o quelli che trasportano merci su un carretto trainato da due zebù. Incontro donne che sulla testa portano cesti colmi di cibo, incontro uomini che vanno nei campi coi loro falcetti da lavoro. Queste persone hanno scaldato la mia fredda mattinata. Dopo un'ora di cammino giungiamo nel villaggio dove vive la mia guida e per mezzora ho potuto girare liberamente con i bimbetti alle calcagna, ma quei bimbetti africani che ti fanno sciogliere il cuore con la loro dolcezza. Non mi hanno chiesto soldi né caramelle, avevano solo il desiderio di stare con me. Gli scatto un po' di foto e mi faccio accompagnare in giro per il paese formato dalle bellissime case in adobe con le pannocchie sui davanzali. Mi ricorda molto il Nepal questa giornata, e forse è per questo che l'ho vissuta meravigliosamente. Saluto i bimbi che ci accompagnano per qualche chilometro e iniziamo a mordere la salita. Durerà 4 ore di estenuanti ma bellissimi sentieri colmi di pietre. Saliremo attraverso savane e pietraie, accanto a palme e rocce granitiche. Non incontriamo nessun turista e ne sono felicissima. Quando termina la salita le indicazioni dicono che dal villaggio da dove sono partita ho compiuto 13 chilometri. Sono stravolta, il fiato mi manca e le gambe sono deboli. In Madagascar ho perso tutta la mia condizione fisica stando seduta per giorni sulla piroga. Ci fermiamo e mangio mezzo panino, devo riprendere le energie. Non vedo l'ora di arrivare al fiume e tuffarmi nelle sue fredde acque. Per arrivare al fiume percorriamo ancora 1 ora di pianura nel plateau terrestre. Mi mangerei uno zebù intero per la fame che ho! E chi incontro nella mia pausa pranzo? Emma e Sebastiano insieme ad un signore italiano ed una francese. Loro proseguono nella direzione opposta e ci salutiamo. Noi facciamo una pausa più lunga, prendiamo il sole e poi raggiungiamo il campo base in 1 ora e mezza. E chi trovo al campo base attorno al fuoco? La coppia spagnola che è scesa in barca con me e le amiche catalane. Si scandalizzano per quanto mangio... hehe... ma il mio metabolismo oggi ha impennato verso le cime e ho fatto colazione alle 5.30, mangiato 1 bananina e 2 biscotti alle 10 e mezzo panino alle 11.30. L'altra metà l'ho riservata per la sosta pic nic. Arrivati al campo base non ci vedo più dalla fame! Durante la salita ad un certo punto vedo davanti ai miei occhi una mela immaginaria, gialla e succosa. Quanto avrei pagato per poterne addentare una tra queste belle montagne.
La mia guida è una delle tante circostanze favorevoli che hanno reso spettacolare la mia giornata: si chiama Orlon ed è un giovane divertente, premuroso e molto accorto. Ci troviamo benissimo e ci godiamo la giornata insieme. Mi racconta che è stato sposato con una donna del suo villaggio, la quale improvvisamente ha conosciuto un francese via facebook ed è sparita in Francia senza neanche salutarlo. La sua storia mi fa davvero molta rabbia e il suo stato d'animo una grande tenerezza. Lo vedo comunque sereno e sorridente. Intorno al fuoco cantiamo e balliamo al ritmo di una chitarrina malgascia e beviamo un goccetto di rum per scaldarci in questa notte fredda a 2000 metri. Alle 8.00 vado a dormire nella mia tenda ma fatico a prendere sonno. Sarà l'ora oppure la caciara che fa il gruppo australiano.
La mia guida è una delle tante circostanze favorevoli che hanno reso spettacolare la mia giornata: si chiama Orlon ed è un giovane divertente, premuroso e molto accorto. Ci troviamo benissimo e ci godiamo la giornata insieme. Mi racconta che è stato sposato con una donna del suo villaggio, la quale improvvisamente ha conosciuto un francese via facebook ed è sparita in Francia senza neanche salutarlo. La sua storia mi fa davvero molta rabbia e il suo stato d'animo una grande tenerezza. Lo vedo comunque sereno e sorridente. Intorno al fuoco cantiamo e balliamo al ritmo di una chitarrina malgascia e beviamo un goccetto di rum per scaldarci in questa notte fredda a 2000 metri. Alle 8.00 vado a dormire nella mia tenda ma fatico a prendere sonno. Sarà l'ora oppure la caciara che fa il gruppo australiano.
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