Aiutiamo RAKOTONIRINA

Non c'è molto di cui parlare, la vita a Tana è noiosa, non c'è nulla da fare e più che bighellonare per fare le ultime commissioni non si può intrattenersi con molto altro. Quindi lascio dietro di me le inutili ciancie sul cibo, il materasso scomodo, il vento e vi parlo dell'unica cosa VERAMENTE importante che ho fatto in questi giorni: ho visto Sendra. Un mio amico fa il padrino di 3 bambini malgasci pagandogli la retta annuale scolastica, l'istruzione. Molti anni fa lui stava con una donna che aveva viaggiato in Madagascar e tramite una conoscenza in comune aveva incontrato Sendra. Di ritorno in Ticino ha trasmesso la passione umanitaria al mio amico e a molti conoscenti. Lui me ne ha parlato prima di partire per il viaggio ed io ho scritto un email a Sendra perché avevo il desiderio di ascoltare ciò che fa per questi bambini bisognosi, che sono così tanti! Ieri è venuta a prendermi all'hotel e si è presentata con un dolce e profondo sorriso. Ho sentito subito la sua bontà e generosità. Mi ha raccontato che dal 2004 insieme ad altri volontari ha aperto l'associazione per aiutare i bambini che non riuscivano ad andare a scuola. Lei lavora nella finanza e nel tempo libero si occupa di 160 bambini nella loro educazione. Ovviamente non è sola in questa missione, ma il lavoro da fare è tanto e quindi si dimostra ogni giorno una persona carismatica e altruista. Mi porta nei 3 quartieri poveri dove vivono i 3 bambini  che il mio amico aiuta. Vorrei vederli e conoscerli, ma posso vedere solo Odette, una ragazzina di 12 anni circa costretta a stare a letto a causa del paludismo. La seconda bambina di nome Olivia è ancora a scuola, mentre il ragazzo di nome Funzi (o qualcosa di simile), è nei campi a lavorare. La vita qui funziona cosi: se sei fortunato vai a scuola qualche ora e poi vai nei campi, altrimenti passi una vita a zappare i campi come nel medioevo o a mendicare per un boccone di pane. I genitori nella loro ignoranza preferiscono pensare all'oggi e ricevere un piccolo contributo dal figlio, piuttosto che investire sul suo futuro e mandarlo a scuola. Questi ragazzini vivono in condizioni di estrema povertà e mancanza di igiene. Le malattie come la peste ciclicamente ritornano a colpire queste popolazioni a causa delle condizioni infime in cui vivono. Essere povero in città è molto peggio che esserlo in campagna: non hai cibo e i tuoi figli muoiono. La scuola pubblica è spesso chiusa a causa della peste, dei cicloni, e degli scioperi, i ragazzi lasciati per strada senza istruzione; le scuole private lavorano diversamente. I quartieri in cui vivono questi ragazzi sono formati da strade impolverate, case diroccate e misere, vestiti appesi ad asciugare ovunque, fango e sterco sui lati, bambini scalzi che giocano con una corda o uno skateboard costruito da loro. L'ingegno non gli manca, si divertono come tutti i bambini del mondo, ma purtroppo rimangono ignoranti. Con la maggiorparte delle persone che ho incontrato è stato difficile fare discorsi impegnativi, sia per via della lingua che del lori background scolastico.
Il nostro pomeriggio insieme termina con la visita di una casa dove vive un bambino con un problema serio di salute. Gli è cresciuta una grossa ciste sul collo che si è gonfiata parecchio fino a non permettergli più di mangiare cibi solidi. Lui può bere solo zuppe o yogurth. Questo bimbo di nome Rakotonirina ha 2 anni e parla pochissimo. Capita che gli venga un'infiammazione in bocca che gli impedisce sia di dormire che di stare degnamente sveglio. Vive in uno stato di dolore e stordimento ma lo vedo che si fa coraggio per non piangere. Quel piccolo corpicino ha volonta di lottare. L'associazione è in attesa di raccogliere i fondi sufficienti per poterlo operare e si spera di poterlo fare entro il prossimo mese.
Se qualcuno di voi volesse contribuire ad aiutare questo bambino può dare i soldi a me oppure versarli al numero che seguirà nei prossimi giorni. Qualsiasi piccolo contributo fa sempre la differenza.Un abbraccio dalla fine del mio viaggio in questo meraviglioso paese dalle mille bellezze offuscate dalla grande povertà che vi regna.

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