Le vacanze, per poter partire... vivere... emozionarsi...
Mi sono lasciata ingolosire dalla meta malgascia. Alla "carte" ti parlano di distese infinite di baobab, di tramonti meravigliosi, di barriere coralline indimenticabili che ti fanno sognare. Come alternativa c'è la destinazione indonesiana. Ma in Mafagascar potrei aiutare dei bambini con malformazioni alle gambe e come non lasciarsi intenerire? Laura ha visitato questo centro l'anno scorso e ha lasciato parte del suo cuore a questi bambini. I suoi racconti fanno brillare gli occhi e torcere le budella. Sento il richiamo, per poter dare una continuità al suo progetto di sostegno alle operazioni chirurgiche a favore di questi bambini. Ma come posso dividere il mio cuore e darlo un po' ai bimbi del Nepal e un po' a queste meraviglie africane? Rimanere distaccata non è il piano, come pure non lo è il soffrire il mal d'Africa. Dicono che quando ci vai non riesci piu a staccartene e torni a casa sconvolto. Io ci sono gia stata ma per un safari organizzato. La vera Africa di terra e sorrisi non l'ho conosciuta. Chissà come andra questa volta.
Tutto è iniziato con l'acquisto del volo, poi con l'acquisto della lonely planet del Madagascar. Leggerla invece è stata una sfida durante il periodo di scuola. Ho letto la parte dedicata alle informazioni utili e ho realizzato che avrei dovuto riempire i documenti per richiedere il visto. I documenti li ho subito stampati, sbirciati e osservati a lungo. Ma mai compilati. Oh cavolo, mancano 2 settimane alla partenza e non li ho spediti. Sempre cosi finisce... oppure comincia... dipende dai punti di vista. L'adrenalina cresce e ogni giorno guardi la bucalettere per poter tirare un sospiro di sollievo con in mano il passaporto timbrato. Finalmente ce l'ho... e lo zaino lentamente si riempie. Ci metto dentro le solite cose, l'unica differenza è che devo infilarci molti abiti chiari per evitare di attirare le zanzare. È diventato cosi semplice preparare il bagaglio, un po' come bere un caffè, o infilare un paio di scarpe ai piedi, naturale e emozionante.
Mancano pochi giorni e volerò in quella magica terra. Di programmi specifici non ne ho, mi lascerò condurre dalle energie del posto. Chissà come si dice benvenuta nella lingua malgascia...
Tutto è iniziato con l'acquisto del volo, poi con l'acquisto della lonely planet del Madagascar. Leggerla invece è stata una sfida durante il periodo di scuola. Ho letto la parte dedicata alle informazioni utili e ho realizzato che avrei dovuto riempire i documenti per richiedere il visto. I documenti li ho subito stampati, sbirciati e osservati a lungo. Ma mai compilati. Oh cavolo, mancano 2 settimane alla partenza e non li ho spediti. Sempre cosi finisce... oppure comincia... dipende dai punti di vista. L'adrenalina cresce e ogni giorno guardi la bucalettere per poter tirare un sospiro di sollievo con in mano il passaporto timbrato. Finalmente ce l'ho... e lo zaino lentamente si riempie. Ci metto dentro le solite cose, l'unica differenza è che devo infilarci molti abiti chiari per evitare di attirare le zanzare. È diventato cosi semplice preparare il bagaglio, un po' come bere un caffè, o infilare un paio di scarpe ai piedi, naturale e emozionante.
Mancano pochi giorni e volerò in quella magica terra. Di programmi specifici non ne ho, mi lascerò condurre dalle energie del posto. Chissà come si dice benvenuta nella lingua malgascia...
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