La gioia.... dei libri.

Esco di casa con le chiavi in mano e la leggerezza di un cerbiatto, consapevole di avere davanti a me una giornata intera da dedicare a me stessa e ai miei piaceri. Mi dirigo verso Chiasso e mi sposto sui binari ferroviari del lato italiano. Percepisco la sensazione di vacanza già dall'aria che respiro. Compio un passo oltre le vetrate e mi siedo sul sedile del treno con gli studenti intenti a studiare il malloppo di fogli posti sulle loro ginocchia.  Per fortuna gli anni dell'università e delle estenuanti secchiate notturne sono caduti nel dimenticatoio; non ne avrei più la forza. Guardo fuori dal finestrino e mi godo il grigiore della periferia comasca. Andrò solo a Milano ma a me sembra di andare in vacanza. Non ho lo zaino da globetrotter con me ma stamattina con lo spirito mi sento una viaggiatrice. Scendo alla stazione centrale e seguo lo sciame di lavoratori che vanno a prendere il metro. La colonna è infinita ma io oggi ho dalla mia parte il tempo. Non ho fretta e mi posso tranquillamente fermare 15 minuti in colonna al tabaccaio. Quanto lusso. Salgo le scale, entro in piazza Duomo e subito i piccioni mi danno la benvenuta. Mi siedo sulla panchina ed ascolto gli artisti di strada strimpellare la chitarra e cantare brani classici. Decisamente mi sento ancora in viaggio e forse questo è il trucco per sopravvivere nella quitidianità: ritagliarsi dei momenti felici di ozio e vagabondaggio. Entro in libreria dove vago come un'anima curiosa per 3 ore. L'odore non può che farmi volare nei periodi della mia vita dove mi nascondevo tra le pagine di un romanzo e sognavo. Stare qui mi da una grande gioia e per questo motivo ieri ho deciso di venire a Milano. Improvvisamente le note di un pianoforte riempiono di melodia la stanza regalandole un colore caldo. Mi siedo e tra le note e le parole mi perdo nel mio bel mondo. Riempio le mie mani e il mio zaino di libri e contenta me ne torno a casa.

Commenti

Post popolari in questo blog

Cappadocia: il volo

Partenza per Istanbul