Sentire il vento che soffia, vedere le foglie stanche che cadono e l'albero che si rinnova.
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Visualizzazione dei post da ottobre, 2017
Monte Bar immerso nella nebbia e dai colori d'autunno
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La dedizione di una donna
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Termino la mia lezione di chitarra e mi incammino verso la fermata del bus per rientrare a casa. Mi avvicino alla macchinetta che fornisce i biglietti e due signore mi osservano trafficare con il borsellino. Una delle due interviene chiedendomi se la macchina funziona perche prima pare che fosse inceppata. Le rispondo affermativamente e lei continua la conversazione facendomi i complimenti sulla mia chitarra. Le spiego che non sono una maestra bensi un'allieva. Mi sorride e si complimenta con me di nuovo. Mi racconta che a lei sarebbe tanto piaciuto imparare a suonare la fisarmonica ma che ai suoi tempi non c'erano i soldi per farlo. A quel punto le dico:"perché non inizia ora?" E lei mi risponde che ha 78 anni. Poi con un risolino timido mi dice che forse non è ancora troppo tardi. Ovvio che non lo è, le rispondo io. Saliamo sul bus e continuiamo a chiacchierare in piedi perché non ci sono posti a sedere. È discutibile il fatto che nessuno si offra di alzarsi pe...
Cicatrici come trofei
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"Claudia Crivelli- psicoterapeuta" Nell'Otello Shakespeare esprime un concetto sul quale val la pena di riflettere:" Quale ferita è mai giarita se non a gradi?". Questo concetto della gradualità nella guarigione è qualcosa che dovremmo tenere accanto al cuscino come viatico per un buon sonno. A volte ci affanniamo disperando di poterci liberare da un'idea malsana, da un amore impossibile, da un malanno della mente e del corpo. Mentre ci disperiamo, questo male si attacca a noi e noi a lui, facendolo diventare un'ossessione, parte del nostro respiro e delle nostre cellule. La salute consiste nel lasciare andare, nel permettere ad una parte di noi, che pure aveva una ragion d'essere nel passato, di abbandonarci. Piano piano, senza strappi e senza dolore, prima cullando un po' a noi la nostalgia per quel che è stato, e poi guardandola partire, ringraziandola per averci tenuto compagnia. Non è necessario continuare a soffrire, restando la bambi...
Cornelio Sommaruga e Pierre Tami alla trasmissione storie
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Una vita fra i potenti della Terra, sempre alla ricerca della pace. Lo abbiamo visto con Slobodan Milosevic, con Nelson Mandela, con Fidel Castro. Cornelio Sommaruga: un ticinese al centro della Storia, quella che conta. Di famiglia luganese, cresciuto in parte a Roma, l’ambasciatore Sommaruga ha ricoperto alte cariche diplomatiche, è stato Segretario di Stato agli Affari economici e presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa. Appellandosi ai principi svizzeri di indipendenza e neutralità, si è trovato a dover gestire e dirigere l’organizzazione umanitaria più grande al mondo nel periodo turbolento che ha seguito la caduta del muro di Berlino. I conflitti di Cecenia, Somalia, Ruanda e nei Balcani sono stati i tragici dossier di Sommaruga. Uomo dalla profonda umanità e dalla vasta cultura, con il suo inesauribile sorriso, porta con sé aneddoti ed emozioni di una vita straordinaria. CAMBOGIA - Tredici anni fa una coppia di ticinesi lasciò il nostro cantone per an...