La partenza per NY
I vestiti sono sparpagliati alla rinfusa sul pavimento della stanza. È arrivato il momento di infilarli nella valigia e preparare definitivamente il bagaglio per partire. Seleziono capi in più da portare in viaggio e ne tolgo alcuni inutili. Fare la valigia prima di partire ha un colore, un odore, una musica. Ha un carattere tutto suo. Non posso dire che per me assuma le sembianze di un'incombenza, perché io adoro fare la valigia, scatena il mio animo errante. Solitamente parto con lo zaino da backpacker, mentre questa volta con il tipico trolley da:"vado in hotel e ci rimango per 4 notti". Che stranezza. Senza troppi quesiti su ciò che avrò dimenticato di mettere nella mia scatola magica a 4 ruote, la chiudo e mi infilo nel letto. Non saranno molte le 6 ore che mi separano dalla sveglia ma mi devo accontentare. Alle 3.45 il trillo malsano dell'apparecchio demoniaco mi sveglia facendomi scattare subito a sedere sul letto, stropicciandomi gli occhi. In pochi secondi realizzo che è arrivato finalmente il giorno della partenza. Mangio un frutto al volo, trangugio 2 biscotti, mi vesto e scendo in piazza con il trolley e lo zainetto. Con la mia amica mi dirigo alla stazione di Mendrisio dove alle 4.33 abbiamo il treno per Malpensa. La banchina è deserta e il treno già in attesa. Ci accomodiamo nel vagone e in poco più di 1 ora sopraggiungiamo al terminal 1. Nel preciso istante in cui mettiamo piede nella hall principale dell'aeroporto, un messaggio inviato dalla compagnia aerea ci informa che il nostro volo partirà con 4 ore di ritardo. Assimiliamo la notizia con un misto di noia e sonno. Cosa faremo per 7 ore in aeroporto? Mangeremo, vagheremo per i corridoi, leggeremo e ci annoieremo. Alle 12 finalmente ci imbarcano per le 8 ore che si separano da NY.
Commenti
Posta un commento